Archivio dell'autore: Giorgia Di Sabatino

Cestini di pane con uova e pancetta

Venerdì a Detto fatto ho preparato dei semplicissimi cestini di pane con uova e pancetta che hanno riscosso un successo clamoroso.

Preparateli per un brunch e scoprirete che oltre ad essere molto divertenti e carini da portare a tavola, sono super pratici e sporcano poco.
In un unico cestino infatti avrete il pane abbrustolito, l’uovo e la pancetta croccante…insomma tutto quello che non può mancare in una vera colazione all’americana!

Vi dico come si fanno…ma voi non vi sarete mica persi la puntata eh?

cestini di pane con uova e pancetta

INGREDIENTI PER i cestini di pane con uova e pancetta

6 fette di pancarrè senza crosta
6 uova
6 fette sottili di pancetta (bacon)

PREPARAZIONE
Con un mattarello assottigliate il pane e tagliatelo a quadrati.
Sistemate all’interno di uno stampo da muffin in silicone la fetta di pancarrè, e mettete all’interno del cestino la pancetta e l’uovo intero (non sbattuto).
Condite se vi va con sale e pepe.
Infornate a 200 °C per 15 minuti circa.

Mousse di cioccolato e avocado

Oggi vi propongo un dolce vegano che mi piace tantissimo: la mousse di cioccolato e avocado.

mousse di cioccolato e avocado

Cerco sempre delle idee light e veloci per fare dei piatti classici, ve ne sarei accorti!
Bè questa mousse non ha nulla da invidiare alla normale mousse al cioccolato, quella fatta con panna e uova. Il segreto è solo scegliere del buon cioccolato fondente e un avocado maturo al punto giusto.

Ricordate sempre che l’avocado deve essere morbido al tatto, ma non troppo e non deve presentare chiazze nere.
Comprate solo quello con il picciolo perché si conserva meglio e più a lungo.

Detto questo, vi presento questa ricetta fantastica che ho preparato per una cena con i miei amici Coletta e Graziano. A loro è piaciuta tanto. Spero anche a voi.

Decorate con frutta secca oppure, se non avete problemi di linea né di intolleranze, aggiungete un po’ di panna montata!
Un dolce da urlo, ve lo assicuro, e si prepara in 5 minuti! Che volete di più?

Vi ricordo che domani sarò a Detto Fatto, dalle 14 su RAI 2. Posso solo dirvi: comprate un avocado!!!

mousse avocado 3

INGREDIENTI della mousse di cioccolato e avocado

1 avocado
2 cucchiai di cacao amaro
50 gr di cioccolato fondente 70%
3-4 cucchiai di latte di cocco
3 cucchiai di zucchero di canna (o miele)
frutta secca a piacere per decorare

PREPARAZIONE
Sbucciate l’avocado e privatelo del seme.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria o nel microonde e lasciatelo raffreddare,
Frullate l’avocado con il cioccolato fuso e tutti gli altri ingredienti (tranne la frutta secca).
Versate il composto in bicchierini monoporzione e decorate con della frutta secca o panna montata.
Lasciate raffreddare in frigorifero per un paio d’ore.

mousse avocado 1 mousse avocado 2

Carote arrostite

Oggi vi preparo le carote arrostite, un contorno semplice e veloce.

Il gusto di questo piatto lo scegliete un po’ voi.
Potete decidere di renderlo dolce aggiungendo il miele oppure di dargli un bel sapore salandolo e profumandolo con delle foglie di timo. Insomma più miele o più spezie?
A gusto vostro.

A me piace con un po’ di succo di limone e i semi di sesamo.
Vi assicuro che con questa ricetta farete un figurone anche in una cena con gli amici.
Provate per credere.

carote arrostite 2 carote arrostite 3

INGREDIENTI per le carote arrostite

6-8 carote possibilmente con la barbetta verde
3 cucchiai di succo di limone
Olio extravergine di oliva qb
Sale e pepe qb
1 cucchiaio di miele liquido
un rametto di timo
Semi di sesamo qb

PREPARAZIONE

Pelate le carote senza eliminare la barbetta e tagliatele a metà nel senso della lunghezza.
Sistematele all’interno di una pirofila da forno e conditele con l’olio, il succo di limone con il miele sciolto all’interno, un po’ di sale e pepe, e i semi di sesamo.
Profumate se vi va con u  rametto di timo.
Cuocete a 220 °C per circa 30 minuti.

carote arrostite

Semplicemente buono è in libreria!

Oggi è IL giorno. Il mio libro Semplicemente buono esce in tutte le librerie d’Italia.

L’emozione è immensa, forse anche perché non ho ancora la mia copia in mano e mi sento male al pensiero che possa non piacervi.
Questo libro è un traguardo per me. Un sogno che si realizza. Il premio per aver lavorato duramente in questi anni anche se qualcuno mi diceva “ma che fai?” “ma ne vale la pena?” “perché non cerchi un lavoro normale?”

Quello che faccio è effettivamente un lavoro strano che mi sono inventata e che mi ha messo davanti a piccole e grandi scelte e so che se continuerò a farlo i problemi saranno sempre di più, ma le soddisfazioni e i sorrisi anche!

Semplicemente buono è un libro che parla di cucina, della mia cucina.
Ho raccolto le mie ricette low cost preferite, quelle che mi preparavano le nonne, quelle che preparo io a Gn-ometto, quello classiche della cucina italiana e alcune innovazioni un po’ pazze scovate sul web.

Ho cucinato tanto in questi mesi per scattare le immagini del libro insieme a Giampiero Marcocci, un grande professionista e ormai un amico.
Le ricette sono circa 80, ma ogni ricetta ha un suggerimento in più o una sotto-ricetta. insomma alla fine sono praticamente 160 ricette o giù di lì.

Il titolo è stato molto sofferto perché a me piacciono i giochi di parole, quelli che però alla fine capisco solo io e quindi con la casa editrice abbiamo optato per qualcosa di più fresco e immediato. Semplice direi! Cosa c’è di più gratificante per una che cucina di sentirsi dire a tavola “Questo piatto è semplicemente buono”?

E a proposito di Casa Editrice, ringrazio De Agostini Libri che ha creduto in me.
Grazie ad Annachiara Tassan che ha detto “SI, facciamolo!”. Da quel è iniziato tutto.
Grazie a Marco Leone Lissoni che ha seguito tutto il lavoro con cura e dedizione dandomi sempre il consiglio giusto al momento giusto e ha accolto con entusiasmo le mie idee folli ed “esuberanti” come dice lui!
Grazie a Cristiana Felli di Dea, il mio capo, che mi permette di dar sfogo alle mie passioni sul web.

Tantissimi altri ringraziamenti sono scontati, ma sono comunque scritti sul libro…e alcuni fanno anche molto ridere!
Inutile dire che ringrazio anche me stessa perché pessimista e ansiosa come sono, mi sono messa in testa una cosa e sono riuscita a portarla a termine con determinazione. Quando ci vuole ci vuole!
Grazie Giorgia, questa volta mi sei proprio piaciuta. Pacca sulla spalla!

Che dire?
Compratelo se vi va e cucinate le mie ricette. Io ne sarei onorata.
Sempre se vi va, mandatemi le vostre foto e io sarò felice di condividerle sul sito e sui miei social.

E a proposito di sito…staveve accuort. In arrivo una bella novità!

Vi abbraccio tutti e corro a cercare una copia in libreria!!!

Tarallucci al vino rosso

E se con le feste la dieta e i buoni propositi per restare in forma vanno a tarallucci e vino, allora tanto vale mangiare tarallucci al vino rosso…appunto!
Io li preparo spesso quando dopo una cena con amici avanza del vino anche perché, dopo la torta di mele, i tarallucci al vino sono il dolce preferito di mio marito, grande amante dei piatti semplici.

Potete utilizzare la stessa ricetta anche con il vino bianco e perché no anche con un vino cotto dolce e perché no anche con le bollicine, ma quelle di solito non avanzano!

I tarallucci al vino sono buoni sempre e e comunque.
Io li amo a colazione con caffè e latte, ma non mi dispiacciono nemmeno a merenda con il tè.
C’è anche chi li inzuppa nel vino…vedi foto. Chi sarà mai?
E perché non regalarli? Io lo faccio spesso e vi assicuro che è un pensiero davvero molto gradito.

Dato che si preparano in 5 minuti  e con pochissimi ingredienti perché non vi mettete all’opera subito?
Se vi va, provate anche i miei taralli al vino bianco e grano saraceno, quelli al farro e quelli al marsala con l’uvetta.

tarallucci al vino rosso

 

tarallucci al vino rosso

Ingredienti per i Tarallucci al vino rosso

500 gr di farina 00 (o anche 0)
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di vino scarso
1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE
Mescolate tutti gli ingredienti e lavorateli con le mani formando tante palline grandi con l’impasto.
Lavoratele una alla volta formando dei cordoncini lunghi e poi ritagliateli per fare tanti taralli della dimensione che preferite.
Sistemateli su una teglia rivestita con carta forno e cospargeteli con dello zucchero semolato.
Infornate a 180° per circa 10-15 minuti.

 

 

 

Kranz all’uvetta

Non so bene come chiamare questa specie di brioche, ma di certo so che il nome inizia per K…poi fate voi!
A me piace Kringle perché mentre lo dici senti il tintinnio dei campanelli, ma anche Kranz non mi dispiace affatto perché anche in questo caso il nome richiama qualcosa di straordinario e cioè la correntezza tipica di questi dolci un po’ burrosi!

Da due giorni provo a farlo bene, ma faccio a botte con la lievitazione.

Non è difficile, sia chiaro, ma non so per quale strana ragione la prima volta il lievito non è servito a nulla.

Finalmente questa mattina ce l’ho fatta…e per fortuna dato che questo è uno dei dolci che porterò questa sera a casa di amici. Ho preparato anche un semifreddo al torrone che vi mostrerò presto e i miei famosi biscottini gelatini che piacciono sempre a tutti e che si fanno in un minuto!

La ricetta del Kringle è di Cavoletto di Bruxelles, ma io l’ho fatta un po’ a modo mio perché non ho utilizzato arancia e noci, ma uvetta e cannella.

Servirò questa profumatissima ciambellina croccante e burrosa con della classica crema pasticciera e decorerò tutto con zucchero a velo. Che cosa buona!!!Sarà una serata speciale visto che qui a Teramo c’è tanta neve, e la neve, si sa, rende tutto magico!!!

Vi auguro un buon fine anno e un inizio scoppiettante!

Che sia un 2015 pieno di belle notizie, nuove prospettive, tanto amore, poche preoccupazioni, straordinarie novità e scoperte che rendono più bella la vita!

Per quanto mi riguarda, sto lavorando tanto e spero che i miei sogni si realizzino, non dico tutti…ma qualcuno sì! Io ci credo sempre tanto…

Vi abbraccio tutti con tanto affetto!

PS: Oggi salto la video ricetta #checivuole? ma prometto che quello della prossima settimana, e quindi il primo del 2015, non vi deluderà!

kranz

 

INGREDIENTI per il Kringle

per l’impasto
1 tuorlo
300 gr di farina 00
120 ml di latte
5 gr di lievito di birra
2 cucchiai di miele
scorza grattugiata di un’arancia
30 gr di burro
un pizzico di sale

per il ripieno

40 br di burro
2 cucchiai di zucchero
cannella qb
70 gr di uvetta

latte e zucchero per decorare

PREPARAZIONE

Riscaldate il latte (non fatelo bollire) e sciogliete dentro il miele e il lievito.
Mescolate la farina con la scorza di arancia, il sale, il burro morbido e il tuorlo.
Aggiungete anche il latte e mescolate tutto in una planetaria per circa 6 minuti oppure lavorate a mano per lo stesso tempo.
Lasciate riposare il panetto in un recipiente ben coperto e in un luogo lontano da correnti. Io di solito lo metto nel forno spento e chiuso e con la luce accesa.
Quando sarà raddoppiato di volume stendetelo con un matterello e dategli la forma di un grande rettangolo.
Preparate una crema con il burro morbido, lo zucchero e la cannella e mescolatela molto bene. Spalmatela poi sulla pasta coprendola il più possibile e cospargete tutto con l’uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida e ben strizzata.
Arrotolate l’impasto su sé stesso sul lato più corto (mantenete la lunghezza).
Quando avrete formato un salsicciotto tagliatelo a metà nel senso della lunghezza in modo da vedere tutte le pieghe nel taglio. Avrete a questo punto due lunghi salsicciotti.
Unite due estremità e poi arrotolate i due salsicciotti l’uno sull’altro come a formare una treccia, ma solo con due lembi invece che tre.
Date al kringle la forma di una ciambella e lasciate lievitare per altri 40 minuti circa.
Sistematelo su una placca da forno rivestita con carta forno, spennellatelo con il latte e cospargetelo di zucchero semolato e poi infornatelo a 200° per circa 20 minuti.

kranz

 

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Gricia a modo mio

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La gricia è uno dei miei primi piatti preferiti.
L’ho mangiata per la prima volta a Roma in una trattoria meravigliosa del quartiere Garbatella e me ne sono innamorata.

Tra cacio e pepe, carbonara e grigia ho qualche difficoltà a fare una scelta, ma se proprio devo “sacrificarmi” scelgo la gricia che è una carbonare senza uova e una cacio e pepe con meno pepe e meno cacio, ma con tanto guanciale.

Il segreto è uno solo: non aggiungete olio!!!
La cremosità della pasta è data dalla cottura, anzi dall’acqua di cottura. Come dicono i grandi Chef “la pasta va risottata!”

Ho chiamato questo piatto Gricia a modo mio perché ho usato un formato di pasta tipico della tradizione abruzzese, ovvero la chitarra all’uovo, ma solo perché è la preferita di Gn-ometto e in casa è lui che detta regole ormai! Di solito non uso la pasta all’uovo per questa ricetta, ma vi assicuro che non ci sta male per niente!

Grazie ai miei amici romani preferiti, la Famiglia Metelli, per avermi fatto scoprire questo piatto straordinario e un quartiere di Roma che non avevo mai visitato e che ormai è quello che frequento di più quando passo da quelle parti…

INGREDIENTI della Gricia

300 gr di chitarra all’uovo
200 gr di guanciale (o pancetta affumicata)
Pecorino romano grattugiato qb
sale e pepe qb

PRERAPAZIONE
Tagliate il guanciale a dadini e cuocetelo in una padella antiaderente senza aggiungere olio.
Intanto buttate la pasta in acqua bollente salata e quando la pancetta sarà rosolata sfumatela con dell’acqua di cottura della pasta. Scolate la pasta ancora molto al dente conservando l’acqua di cottura e cuocetela in padella con la pancetta aggiungendo l’acqua poco per volta.
In questo modo la pasta verrà “risottata” e diventerò cremosa.
Se utilizzate della pasta di semola scolatela molto tempo prima e fate la stessa cosa.
Quando la pasta sarà cotta mantecate con abbondante pecorino grattugiato e spegnete il fuoco. Condite con un po’ di pepe macinato.

 

 

Tiramisù al pandoro

Oggi vi propongo un dolce che ciao…il tiramisù al pandoro. E che devo dire?

Sì vi ho abbandonati per qualche giorno, ma le feste sono sacre…e soprattutto avevo tanto bisogno di riposare un po’!
Le settimane in arrivo saranno molto faticose perché ho tanto lavoro da finire e tante sorprese per voi.

E poi finalmente il 13 gennaio uscirà il mio libro…e non vedo l’ora!

Comunque, oggi voglio coccolarvi con quello che è stato il dolce del mio Natale.
Una bomba calorica a cui nessuno ha saputo dire di no né dopo il cenone della Vigilia, né dopo il pranzo di Natale.

 

Io amo il tiramisù e come sapete lo preparo spesso e anche in modo un po’ inusuale.

Ricordate quello con amaretti e cioccolato bianco?
E quello al cocco fatto a forma di torta per i 40 anni di mio marito?
Ma il mio preferito resterà per sempre il tiramisù nell’uovo di Pasqua, una goduria allo stato puro!Se vi avanza del pandoro provate a farlo. Va benissimo anche con il panettone secondo me!

Io ho preparato delle monoporzioni perché mi sembravano più belle ed eleganti da portare a tavola, ma anche la classica pirofila trasparente super casalinga sarà perfetta soprattutto se avete tanti ospiti.

Ho bagnato il pandoro con l’orzo perchè a tavola c’erano anche dei bambini. Solo i puristi del tiramisù sentiranno la mancanza del caffè. Io vi assicuro che è molto buono anche in questa versione più “leggera”.

Che ne dite allora? Vi va di provarlo?
Capodanno mi sembra l’occasione giusta per farlo. Non credete?

 

INGREDIENTI del tiramisù al pandoro

6 uova
1 pandoro
100 gr di zucchero
1 tazza grande di orzo (o 4 tazzine di caffè)
cacao amaro qb
150 gr di scaglie di cioccolato o gocce di cioccolato fondente
500 gr di mascarpone

PREPARAZIONE

Separate tuorli e albumi. Montate a neve gli albumi con metà dello zucchero e a parte i tuorli con l’altra metà.
I tuorli devono diventare chiari e spumosi. Montateli per almeno 5 minuti.
Mescolate il mascarpone con una frusta a mano per renderlo cremoso e morbido. Magari tiratelo fuori dal frigorifero un’ora prima.
Unite il mascarpone con i tuorli e mescolate per amalgamare tutto.
Aggiungete alla fine anche gli albumi mescolando dall’alto verso in basso per incorporare l’aria.
Tagliate a fette il pandoro e sistemate un primo strato sulla base di una pirofila o all’interno di un bicchiere se volete fare delle monoporzioni.
Bagnate la base con il caffè o con l’orzo diluiti con un po’ di acqua e zuccherati a piacere (io non aggiungo zucchero) e poi proseguite con la crema al mascarpone e le gocce di cioccolato per altri due strati. Completate con cacao e gocce di cioccolato.
Lasciate riposare in frigorifero per qualche ora prima di servire.

 

Cioccolatini con le bacche di Goji

Oggi è la Vigilia, un po’ tardi per fare i regali ormai…ma mai dire mai!
Facciamo dei cioccolatini con le bacche di Goji?

 Ecco il mio regalo last minute per chi non ha avuto tempo per pensare a tutto!

Questi cioccolatini si preparano in pochi minuti e si possono decorare con quello che volete.
Io ho scelto le bacche di Goji perché sono buone, dolci e rosse come il colore del Natale.
Potete anche optare per altra frutta secca come mandorle, nocciole, canditi, uvetta o quello che vi pare.

Preparateli nei pirottini di carta, molto eleganti da regalare.
Se non li trovate potete anche utilizzare la carta forno e sistemare il cioccolato fuso a piccole cucchiaiate ben distanziate. Decoratelo subito prima che si solidifichi. verranno più che dei cioccolatini dei dischetti, ma davvero molto carini da vedere!
Dai che avete ancora tempo per provare a farli, manca ancora qualche ora alla cena con parenti e amici!

Io vi auguro un felice Natale! 

Divertitevi, rilassatevi, amatevi e mangiate tante cose buone che poi alla dieta ci pensiamo dopo! Ci ritroveremo tra qualche giorno con tante sorprese. Ho tante cose da dirvi e da mostrarvi, ma ci sarà tempo per tutto.

Grazie sempre di essere un pubblico fedele e presente!
Vi adoro.

INGREDIENTI dei Cioccolatini con le bacche di Goji

Cioccolato fondente 75%
bacche di Goji

PREPARAZIONE

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato e poi versatelo nei pritottini.
Lasciatelo intiepidire e poi aggiungete le bacche.
Servite i cioccolatini una volta freddi.
Potete conservarli in un luogo fresco anche per un mese.

cioccolatini con bacche di goji

 

cioccolatini con bacche di goji

Torta Foresta nera

Come ogni Natale sono l’addetta ai dolci e proprio non so cosa inventarmi quest’anno. Una torta foresta nera mi sembra la soluzione ideale.

Qualche tempo fa ho preparato questa versione molto facile e golosissima che ha avuto un grande successo. Io non l’ho assaggiata perché mi è stata commissionata per una cena a cui non ero invitata, ma mi hanno detto che era la fine del mondo. Non l’avevo mai fatta prima ed ero sinceramente molto preoccupata, ma vi assicuro che non è niente di così complesso, anzi! Dovete solo avere un po’ di pazienza e montare molto bene i tuorli. Questo è l’unico segreto!

Magari cercate solo di renderla più bella della mia, dato che io non ho molta pazienza per le decorazioni. Mi preoccupo tanto del sapore e poi quando c’è da mettere una ciliegia su un ciuffo di panna mi perdo in un bicchiere d’acqua!

Comunque, credo proprio che questo sarà il mio dolce di Natale e spero anche il vostro!
A domani con una nuova puntata di #Checivuole?

 

 

INGREDIENTI della torta foresta nera

6 uova
6 cucchiai di acqua bollente
250 gr di zucchero
250 gr di farina 00
50 gr di cacao amaro
1 bustina di lievito
Per la farcia e la decorazione
300 gr di amarene sciroppate
250 ml di panna fresca
200 gr di cioccolato fondente (gocce o scaglie)

PREPARAZIONE

Separate i tuorli dagli albumi e montate gli albumi a neve.
Montate i tuorli con l’acqua bollente con una frusta elettrica o una planetaria. Devono triplicare di volume.
Aggiungete lo zucchero montando a velocità massima finchè il composto non diventa spumoso.
Mescolate la farina, il cacao e il lievito e setacciate tutto.
Aggiungete le polveri a pioggia al composto di tuorli continuando a montare
Infine incorporate gli albumi montati a neve mescolando dal basso verso l’alto con un cucchiaio.
Imburrate ed infarinare uno stampo a cerniera da circa 24 cm di diametro e versate il composto.
Infornate a 180° e cuocete per 30 minuti circa.
Lasciate raffreddare bene il pan di spagna prima di toglierlo dallo stampo e poi tagliatelo in tre dischi, o due se come me non siete capaci di fare di meglio!
Adagiate il primo disco (la base) su un piatto da portata e bagnatelo con il succo delle amarene sciroppate diluito con l’acqua. Montate la panna e spalmatene una generosa quantità sulla base. Ricoprite con delle amarene e delle scaglie di cioccolato fondente e poi chiudete con il secondo disco. bagnate anche questo e procedete allo stesso modo fino ad aggiungere il terzo ed ultimo disco.
Completate con panna montata, amarene e cioccolato fondente.
Non spolverizzate con il cacao perché la panna lo assorbirebbe immediatamente.
Lasciate riposare la torta in frigorifero per un paio di ore prima di servirla.

Se volete rendere la vostra Foresta nera più bella, decoratela con le ciliegie candite che sono di un rosso brillante che fa tanto Natale.

Corn bread sbagliato

Si lo so che sono in ritardo per questa ricetta, ma la verità è che l’ho fatta per il giorno del Ringraziamento e poi l’ho dimenticata.

La cosa bella è che è nata da un errore, ma il risultato mi ha piacevolmente stupita!
La versione originale e corretta è di Gnam Box, ma io ho scambiato un ingrediente per un altro, per la precisione il latte “fermentato” con il latte “condensato”.
Mentre era ormai in forno mi sono resa conto dell’errore e ho pregato di non dover buttare via tutto…anche perché era un regalo da portare a casa di amici.
Per fortuna mi è andata bene, anzi di lusso direi!
Probabilmente il sapore del vero corn bread è meno dolce di quello che ho preparato io, ma vi assicuro che se avete voglia di una torta bella compatta e umida per la colazione, questa è perfetta!
La cosa che mi incuriosiva parecchio era l’utilizzo dei chicchi di mais e devo dire che anche se di solito non li amo molto, in questo caso sono decisamente straordinari perché danno dolcezza e croccantezza al tutto. E poi c’è la farina di mais che io adoro e che metterei ovunque perché scrocchierella sotto i denti.
Insomma dovete provare il corn bread, nella versione giusta o nella versione sbagliata, ma provatelo!
Corn bread sbagliato

 

Corn bread sbagliato
INGREDIENTI
secchi
250 g farina di mais
150 g farina integrale
2 cucchiaini di lievito per torte salate
1 cucchiaino di bicarbonato
sale
umidi
400 ml latte condensato (nella ricetta originale c’è quello fermentato)
150 g mais
75 g burro
2 cucchiai zucchero di canna
2 uova
burro e zucchero per la teglia
PREPARAZIONE
Per prima cosa unite tutti gli ingredienti secchi.
Nel frattempo sbattete le uova con il latte, lo zucchero e il burro fuso.
Tritate il mais e aggiungetelo al composto liquido.
Unite anche gli ingredienti secchi e mescolate per bene.
Riempite una teglia imburrata e cosparsa di zucchero semolato e cuocete a 180° per 45 minuti.

Cioccolata calda

Ho addirittura dimenticato di scattare la foto al prodotto finale tanto era buona questa cioccolata calda.

A me piace un po’ densa e profumata con abbondante cannella.
Ma mi accontenterei anche di sprofondarla sotto la panna montata o i marshmallows.

Si prepara davvero in pochi minuti e si finisce a cucchiaiate in un secondo.

Dai, cosa state aspettando?