Scrivo questo post mentre ancora tutti i ricordi del viaggio a New York sono vividi.
È stato un viaggio meraviglioso e voglio raccontarvelo perchè spero possa esservi utile avere qualche informazione se avete intenzione di partire, e di farlo con un bambino.
Una piccola premessa prima di iniziare
Sono sincera, si tratta di un viaggio mooolto faticoso che non consiglierei a chi ha bambini piccoli che non sono più in età da passeggino o che non hanno proprio voglia di camminare.
Mio figlio ha 9 anni e lo portiamo in giro fin da quando era piccolo, ma devo dire che lui è un caso singolare perchè anche in città come Venezia ha macinato chilometri su chilometri senza mai un lamento.
I bambini vanno comunque educati ai viaggi, quindi prima tentate, meglio è per voi e per loro!
Certo, l’importante è avere un obiettivo per la giornata, quindi programmando insieme a lui le tappe fondamentali è stato tutto più semplice.
Ogni giorno abbiamo previsto delle attrazioni particolarmente interessanti per lui e ci abbiamo infilato dentro qualcosa anche per noi, che magari non avevamo già visto nel nostro viaggio precedente anni fa.
E poi abbiamo scartato quello che sapevamo già non lo avrebbe colpito particolarmente come tutti i grandi negozi della 5th Avenue (tanti sono italiani o li trovate anche in Italia ed è davvero inutile trascorrere ore a visitarli secondo me!) e alcuni musei poco kids friendly diciamo.
Cose da ricordare prima di partire
Inutile dire che prima di partire per gli Stati Uniti dovete controllare il passaporto perchè potrebbe essere scaduto.
È possibile compilare la domanda online e perdere appuntamento presso la questura della vostra zona per saltate qualche fila.
Quindi, una volta compilata la domanda stampatela, perchè no, voi magari la immaginate già memorizzata da un sistema, ma hey, sarebbe troppo facile!
Quindi stampatela e preparate anche qualche fotocopia della vostra carta di identità.
Se avete un passaporto scaduto dovete comunque mostrarlo in questura perchè deve essere annullato. Non dimenticatelo a casa come abbiamo fatto noi, vi toccherà prendere un nuovo appuntamento in questura e sperate di non averlo perso perchè dovrete a quel punto fare la denuncia di smarrimento…auguri!
Fatto il passaporto non è finita qui, dovete fare l’ESTA.
Anche in questo caso, compilate la vostra domanda e fatelo almeno (dico almeno per dire molto prima) 15 giorni prima della partenza perchè potrebbe non essere accettata e poi sono cazzi!
Per stare sereni io direi di iniziare a pensare a tutte queste operazioni almeno un mese prima.
E se ve lo state chiedendo, tutte queste cose si pagano. Considerate 150 euro a testa più o meno.
Dove abbiamo dormito
Io e mio marito eravamo già stati a New York e ci piaceva l’idea di portare nostro figlio, il vero viaggiatore della famiglia, in un quartiere poco turistico per fargli vivere al massimo l’esperienza americana.
Abbiamo trovato un appartamento a Brooklyn tramite Airbnb nella zona di Crown Heights e abbiamo speso circa 900 dollari per 7 notti.
Non ci interessava tanto spendere meno di un hotel a Manhattan, quanto di provare l’esperienza di una vera casa a New York. Non potevamo fare scelta migliore!
L’appartamento era davvero molto bello, pulitissimo e grande per noi tre.
Avevamo una bella cucina per fare colazione al mattino e per mangiare qualcosa a cena, anche se alle 19 quando rientravamo in casa dopo la giornata in giro eravamo talmente a pezzi, complice anche il fuso orario, che ci dimenticavamo quasi di cenare.
Crown Heights è un quartiere multietnico che si trova al centro di Brooklyn. Dico multietnico perchè da una strada all’altra sembrava di passare in paesi diversi. Nella nostra strada erano tutti originari del West Indian e quindi Jamaica, Barbados, Antigua e tutti quei bei posti lì, dall’altra parte della strada erano tutti ebrei ortodossi, di quelli estremisti con i ricciolini sule orecchie. Davvero un posto caratteristico, impossibile da vedere come turisti.
E se ve lo state chiedendo la risposta è sì, eravamo gli unici turisti e si notava abbastanza!
Era molto divertente al mattino uscire di casa e trovare in giro sempre più o meno le stesse persone del quartiere che ormai imparavano a conoscerci. Al sesto giorno ci sentivamo a casa.
Certo, c’è da dire che non siamo mai usciti dopo una certa ora e che non consiglierei di farlo in alcune strade del quartiere anche se la polizia era ovunque, ma ripeto, dopo una giornata fuori dalle 8 di mattina non era proprio una nostra priorità fare baldoria a cena.
I nostro appartamento Brooklyn
La nostra camera da letto
Come ci spostavamo – Metrocard e Uber
Dall’aereoporto siamo arrivati a casa con Uber, ma solo perchè era sera ed eravamo cotti dopo il viaggio e l’attesa infinita per i controlli all’ingresso (preparatevi ad almeno due ore di fila una volta atterrati!).
Se non avete questa applicazione sul telefono scaricatela immediatamente, anche perchè può servire in tutte le città del mondo.
Da JFK a Brooklyn abbiamo speso circa 40 dollari.
Al ritorno invece abbiamo preso la metro perchè da Brooklyn era molto comoda, e poi il treno per JFK.
Per andare in giro avevamo più di una fermata della metropolitana vicina e da casa ci siamo sempre spostati molto comodamente per raggiungere qualunque posto.
Considerate che da Brooklyn per raggiungere le attrazioni di Manhattan non impiegherete mai meno di 20 minuti con i mezzi.
Appena arrivati abbiamo preso la metrocard che costa 29 dollari e direi che se avete intenzione di girare New York anche con i mezzi vi conviene acquistarla perchè un solo viaggio costa 2,50 dollari.
Noi l’abbiamo “bruciata” tanto l’abbiamo utilizzata.
Le attrazioni – Citypass
Oltre alla Metrocard, un’altra cosa che vi consiglio di fare se volete visitare alcune tra le attrazioni più famose di New York è comprare un Citypass.
Il Citypass si può acquistare tranquillamente online e anche direttamente da New York. Io l’ho preso mentre ero in fila all’Intrepid perchè non volevo fare la coda per i biglietti. La conferma è arrivata immediatamente insieme ai biglietti elettronici che ho mostrato all’ingresso.
Cosa potete fare con Citypass?
Visitare una di queste attrazioni saltando alcune file. Ci sarà sempre qualcuno che farà la fila con il Citypass come voi, quindi fatevene una ragione, aspetterete comunque un po’.
Le attrazioni proposte sono queste:
– Empire State Building o American Museum of Natural History
– The Metropolitan Museum of Art
– Top of the Rock Observation Deck – O – Guggenheim Museum
– Ferry Access to Statue of Liberty and Ellis Island – O – Circle Line Sightseeing Cruises
– 9/11 Memorial & Museum – O – Intrepid Sea, Air & Space Museum
Nota sui cellulari
Io con HOmobile stavo da Dio perchè telefonavo e avevo internet sempre pagando a consumo. Al massimo avrò speso 5 euro al giorno.
Mio marito aveva fatto la tariffa estera con Wind e non ha mai avuto connessione. Ottimo!
I cellulari a New York si scaricano alla velocità della luce non so perchè e vi consiglio di portare con voi non uno, ma due power bank.
In giro io non ho mai trovato il modo di ricaricare se non in qualche bar, ma almeno ci sono wi-fi in ogni dove.
Il nostro viaggio giorno per giorno
Scoprirete leggendo che le nostre giornate sono state molto intense.
Abbiamo visto tanti posti ogni giorno e non sempre tutti vicini, anzi.
Spessissimo ci siamo spostati con la metropolitana percorrendo tratti da 20-40 minuti, quindi sappiate che il piano di escursioni che vi propongo e che abbiamo trovato perfetto per le nostre esigenze, potrebbe non esserlo per le vostre.
Giorno 1
Svegli all’alba, ma solo perchè non riuscivamo a dormire, siamo usciti a fare un giro del nostro quartiere e praticamente a piedi siamo arrivato a Dumbo. Non so, almeno 10 km di strada!
Abbiamo mangiato in un posto molto carino che si chiama Time-out che è una specie di mercato coperto del cibo dove si possono trovare piatti di ogni genere e dove soprattutto ci sono bagni molto puliti (quindi consigliato con i bambini!).
Abbiamo scattato mille foto in zona con una splendida vista di Manhattan e del ponte di Brooklyn e abbiamo passeggiato lungo la Promenade per vedere da lontano la Statua della Libertà.
La passeggiata a Brooklyn è straconsigliata, e la vista è mozzafiato.
Il ponte a piedi invece non ve lo consiglio con i bambini. Prima di tutto sappiate che è lungo e se pensate sia fattibile in bicicletta sappiate che i local corrono come i matti e possono essere un pericolo…o forse voi sarete un pericolo per loro, ma comunque io eviterei!
Nel pomeriggio siamo stati a Manhattan al Rockfeller Center e poi al negozio Lego che era una tappa importante per mio figlio. E che non te lo compri un Lego a New York? Fatto.
Abbiamo fatto un giro a Bryant Park per prendere un mega frullato ghiacciato alla frutta e riposarci un po’ perchè lì, come in tantissimi altri parchi a New York, ci sono sedie e tavolini a disposizione per tutti. Io la trovo una cosa meravigliosa!
Abbiamo fatto un giro alla Grand Central Station già che eravamo di strada e ci siamo divertiti a chiacchierare nella Galleria dei sospiri al piano interrato. Cercatela anche voi, è nella zona dei bar sotterranei.
Ma non ci siamo mica fermati qui. Siamo anche andati alla Public Library e poi abbiamo proseguito il cammino fino alla funicolare di Roosevelt Island perchè è un giro molto carino da far fare ai bambini. Prima l’abbiamo presa da un lato, poi dall’altro e siamo tornati a casa.
Dopo questa prima giornata estenuante siamo svenuti tutti e tre nel lettone.
Manhattan vista da Brooklyn
Dumbo – Brooklyn
Dumbo – Brooklyn
La galleria dei sospiri – Grand Central Station
Giorno 2
Sempre sveglia all’alba, siamo usciti presto e alle 9 eravamo già in fila all’Intrepid Sea, Air & Space Museum che è questa enorme portaerei che ha dentro un sottomarino della guerra fredda, uno shuttle e non avete idea di quante altre cose che fanno impazzire i bambini.
È qui che ho deciso di fare il citypass perchè visti i prezzi era la cosa più conveniente.
Abbiamo passato la mattinata lì tra simulazioni di volo e giochi in 3d e dopo un pranzo rigenerante a base di hamburger e patatine, tanto per cambiare, siamo andati a fare un giro in battello, sempre compreso nel nostro Citypass.
Siccome siamo rincoglioniti, però, abbiamo scelto il giro da due ore e 30 che oltre ad essere un po’ troppo lungo costa pure 5 dollari in più a testa che abbiamo dovuto pagare a parte.
Ne valeva la pena? Certamente si perchè abbiamo visto da vicino la Statua della Libertà, Ellis Island e tante altre attrazioni che ho visitato da piccola con mio padre e delle quali ricordo solo caldo e file. Vederle dal battello è fantastico e molto comodo, ve lo giuro.
Terminata la crociera abbiamo approfittato ancora del nostro Citypasse e siamo saliti sul Top of the Rock. Stupendo e ovviamente in quell’istante mi si è scaricato il cellulare, quindi ho poche foto purtroppo!
La giornata si è conclusa con una piccola spesa al super sotto casa e a nanna presto.
Intrepid
Intrepid – Nel sottomarino
Crociera intorno a Manhattan
La vista dall’ultimo piano del Top of the rock
Giorno 3
Decisi ad affittare le bici a Central Park, abbiamo preso la metro prestissimo e siamo arrivati a Central Park nord. Peccato che le bici si affittano solo a Columbus Circle, ovvero dalla parte opposta.
Parlo di bici per le famiglie perchè quelle che si prendono in giro per la città sono ovunque, ma non sono ad altezza di bambino.
Abbiamo percorso praticamente tutto Central Park a piedi ed è una passeggiata meravigliosa con scorci stupendi che vi consiglio, però, solo se avete bambini pazienti e se voi stessi siete molto allenati perché camminerete almeno per due ore. Noi l’abbiamo fatto, ma solo perchè nel pomeriggio avevamo in programma lo spettacolo di Aladdin a Broadway, all’Amsterdam Theatre, uno dei teatri storici del distretto, e sapevamo che avremmo avuto due ore per stare seduti a riposarci.
A proposito di Aladdin, ho acquistato i biglietti online prima di partire e ho speso 70 dollari a testa per avere tre posti in piccionaia. C’erano posti più belli, ma anche molto più costosi e comunque lì sul posto non avremmo trovato nemmeno quelli perchè era tutto sold out. Se volete vedere uno spettacolo del genere, quindi, pensateci prima di partire. Spenderete meno e sarete certi di trovare posto.
Per i bambini ci sono anche Frozen, Harry Potter e Il Re Leone.
È stata un’esperienza meravigliosa. Costumi, Luci, effetti speciali, ballerini-attori super fighi. Davvero, uno spettacolo stupendo che vale tutti i soldi spesi.
La serata si è conclusa con un po’ di shopping super turistico a Broadway che ha visto protagonisti una tazza con la scritta New York, diverse calamite, innumerevoli matite, un piccolo Empire e una Statua della libertà in miniatura perchè mio figlio è un classico collezionista di modellini di monumenti. Lo so, orrore!
Comunque una passeggiata a Broadway alle 5 di pomeriggio stanca più della traversata a piedi di Central Park. Milioni di turisti in giro e caos ovunque. Sconsiglio vivamente!
Central Park
Giorno 4
Sempre sveglia presto e fuori casa prima delle nove, abbiamo preso la metro e siamo andati al Museo di Storia Naturale, prima dell’apertura e ovviamente con il nostro Citypass.
Praticamente eravamo i terzi della fila e siamo entrati con il museo vuoto.
Io capisco che voi in vacanza avete voglia di dormire di più, ma non a New York, non quando puoi vedere certi posti praticamente senza nessuno dentro. Fidatevi del mio consiglio e puntate la sveglia presto!
Il Museo di Storia Naturale è quello del film “Una notte al Museo” ed è un posto bellissimo, sinceramente più per i grandi che per i bambini, ma comunque da visitare.
C’è un’area dedicata alla nascita dell’universo e alle straordinarie trasformazione del nostro pianeta che lascia senza parole e poi ci sono i dinosauri, grandi, enormi, giganti!
Una mattinata non basta per vederlo tutto nel dettaglio, ma con un bambino è anche troppo vi dirò. Dopo un po’ anche quello più appassionato di archeologia darà segni di cedimento.
Prima di pranzo quindi siamo usciti e abbiamo fatto un giro in un mercatino delizioso che credo sia lì davanti al museo tutte le domeniche. Oltre ai produttori locali che vendevano formaggi, frutta, verdura e prodotti da forno, c’erano tanti artigiani. Carino da vedere per una passeggiata veloce e per comprare una tortine di mele calda.
Finalmente abbiamo anche affittato le biciclette a Columbus Circle, con caschetto e assicurazione per tutti. Vi consiglio queste accortezze perché il giro a Central Park è sì molto bello, ma non ci siete solo voi, anzi, circolano carrozze con cavalli e biciclette con trasporto passeggeri che sfrecciano come dannati. Quindi attenzione!
Sappiate che nel parco non ci si può addentrare con le bici e l’unica strada possibile è quella che lo circonda o che lo attraversa. Non immaginate una romantica escursione tra i laghetti insomma, però è un’esperienza carina da fare.
Non vi consiglio invece lo zoo, un po’ perchè in generale non mi piacciono gli zoo, ma anche perchè davvero non c’è nulla da vedere se non qualche animale addormentato. No, non è lo zoo di Madagascar che immaginate e non c’è Rex il leone all’ingresso. Costa anche 15 dollari a testa e non li vale.
Piuttosto affittate le piccole barche a vela telecomandate in uno dei laghetti del parco, proprio accanto allo zoo e divertitevi a fare una gara con i bambini.
Abbiamo concluso la giornata al Metropolitan (sempre grazie al Citypass) e lo abbiamo visitato per circa un paio di ore perchè è un posto meraviglioso, ma vi dirò che ai bambini interessa solo la parte egiziana, almeno al mio bambino!
Museo di storia naturale
Giorno 5
La giornata è iniziata con una festa nel nostro quartiere: una mega parata del West Indian.
In pratica un po’ un carnevale, un po’ una sagra di prodotti tipici, un po’ un’occasione per ballare, bere e mangiare. Abbiamo scoperto poi che si tratta di un evento importantissimo a New York che si svolge ogni anno il primo lunedì di settembre che poi da come ho capito è anche il Labor Day.
Se capitate lì nel mio stesso periodo vi consiglio di fare un giro.
Il tempo era un po’ incerto e nei nostri programmo c’erano Soho e il Flat Iron Building, ma dopo aver fatto un giretto veloce in zona è scoppiato un temporale di quelli che solo a New York puoi aspettarti e ci siamo rifugiati in uno dei famosi 21 Century, un centro commerciale che è in pratica un outlet di grandi firme e quando dico grandi intendo Dolce e Gabbana, Valentino, Armani, ma anche Levi’s, Seven 4allmenkind, Departement e tanti altri brand di jeans che piacciono a me. Conclusione? Ho comprato solo mutande per mio figlio!
Per pranzo ci siamo spostati al Chelsea Market che era super affollato. Abbiamo tirato fuori i panini che avevo preparato a casa e abbiamo mangiato al volo. In realtà per i bambini non c’era una grande offerta se non i soliti hamburger e la pizza e per i grandi anche sì, ma c’erano code infinite. Un posto molto bello che certamente vale una visita, ma non lo metterei tra le priorità in un viaggio a New York.
Ho dato uno sguardo ai negozi che sono molto carini ed è qui che ho preso il mio cerchietto verde di Anthrolpology che avete visto nel video di IGTV.
Se passate di lì vi consiglio all’ingresso uno store molto grande con diversi punti vendita all’interno tipo bancarelle che vende della bigiotteria deliziosa. Fate un giro lì!
Non perdete sempre da Chelsea Market la passeggiata sulla Highline che è un vecchio binario del treno sopraelevato che passa tra i grattacieli. Vi sembrerà di stare in una giardino immerso nella città in alcuni tratti e se siete curiosi come me vi consiglio di buttare l’occhio alle finestre dei grattacieli che costeggerete perchè vedrete case meravigliose che da piano terra non si notano. Una suocera io!
Alla fine della passeggiata c’è il famoso Vessel, una struttura a nido d’ape costruita in cemento armato e rivestita in acciaio al bronzo alta 46 metri e composta da 16, con 154 rampe di scale, 2.500 gradini e 80 terrazze panoramiche per i visitatori. L’ingresso ovviamente non è gratuito e ve lo consiglio solo se avete voglia di fare un sacco di scale. I bambini lasciateli giù, fidatevi!
Anzi, approfittatene per fare un giro da Neimann Marcus, un enorme store all’interno del quale troverete di tutto da Zara, a Muji, a Uniqlo e soprattutto Lulu Lemon che per me ormai è il top in fatto di abbigliamento per lo sport. Provate i leggings comfort e ditemi se non vi sentite in pace con il mondo.
Praticamente gli unici acquisti li ho fatti qui e poi, povera in canna e con il portafogli svuotato, sono tornata nella mia casetta a Brooklyn.
Distrutti, ma super felici anche alla fine di questa giornata!
Flat Iron Building
The Vessel
Passeggiata sulla Highline
Giorno 6
Per l’ultimo giorno a New York abbiamo deciso di prendere la metropolitana e andare a Coney Island, ma siamo arrivati presto e prima delle 11 a Coney Island non succede nulla, sapevatelo.
Siamo andati in spiaggia, abbiamo messo a mollo i piedini nell’oceano e abbiamo fatto una passeggiata sul molo e poi di corsa siamo andati nel posto che forse più di tutti mio figlio voleva visitare: il Transit Museum.
Non lo troverete facilmente perchè l’ingresso è quello di una normale metropolitana. Ci sono queste scalette che portano sottoterra (ma ci devi proprio fare caso) e poi una volta giù resti a bocca aperta, soprattutto se hai meno di 10 anni!
In pratica ci sono i veri binari della metropolitana con non so quanti modelli di metropolitane antiche, partiamo davvero dai primi del 900 per arrivare ad oggi.
C’è anche una zona dedicata ai bambini con un’aera giochi e un’aera pic-nic che è molto divertente perchè puoi sederti e far finta di guidare gli autobus di New York. Non vi dico quante foto mi ha chiesto di fare mio figlio!
Dopo pranzo abbiamo fatto una passeggiata a Fulton street nel quartiere South Street, un posto caratteristico e super chic, con un mercato coperto molto bello che ospita anche la filiale americana di 10 Corso Como, ma io quando sono all’estero le cose italiane non le voglio vedere quindi ho saltato il giro e sono andata a dare uno sguardo al negozio di scarpe di Sarah Jessica Parker dove sono stata cazziata perchè facevo stories per voi!
Comunque un paio di decoltè costava 350 dollari, lo so che volete saperlo! Bellissime.
Ho lasciato i miei uomini al parco giochi perchè si sa che in queste occasioni è meglio stare da sole. Il parco peraltro era davvero molto bello ed enorme come tutti parchi a New York. Si chiama Imagination Playground e se capitate in zona portate i vostri bambini.
Nel tardo pomeriggio ci siamo messi in testa di andare alla scuola di trapezio, proprio quella di Carrie sì, perchè la nostra mappa la segnalava lì, ma no…è da tutt’altra parte, in un altro molo, tra Hudson Square e Greenwich Village. Alla fine siamo arrivati, ma non abbiamo avuto il coraggio di provare. È il classico posto dove devi andare con le amiche ad un addio al nubilato o quando sei stata appena mollata sull’altare e hai bisogno di urlare forte!
A fine giornata mio figlio ha dato segni di cedimento, per la prima volta in tutta la vacanza, e siamo tornati a casa. Povero!
Ultima sera nel nostro appartamento.
Valigie da sistemare tentando di farci entrare tutto e meno male che le avevo portate praticamente vuote.
Abbiamo mangiato quel che restava nel frigo e a nanna presto…già un po’ tristi per la partenza!
Transit Museum
Transit Museum
A piedi nudi nell’Oceano.
Coney Island
Fulton Street e il negozio di Sarah Jessica Parker
South Street – Al molo
Non so dove vicino alla scuola di Trapezio
Autista in prova al Transit
Dove abbiamo mangiato
Questa è la domanda che mi fate più spesso.
Noi abbiamo mangiato sempre dove capitava.
Non siamo proprio quelli che pianificano i viaggi in base ai ristoranti da visitare per fare le foto al luogo e ai piatti.
Abbiamo assaggiato gli hot-dog per strada e anche molti piatti sempre nei baracchini come fanno praticamente tute le persone che vivono lì. Non fate gli schizzinosi e provate perchè ne vale la pena.
Il più buono tra i piatti presi in giro era quello coni felafel, il riso el’ insalata che abbiamo comodamente mangiato seduti sull’erba a Central Park.
Abbiamo visto praticamente un solo ristorante come ho raccontato nel Giorno 1 e un fast food perché una sera mio figlio voleva assolutamente mangiare il pollo fritto. Si tratta di una catena che troverete praticamente ovunque a New York e si chiama Shake Shack.Le patatine sono buonissime, ma per il resto è un fast food come tutti gli altri.
Abbiamo sempre fatto colazione a casa con dolci da forno presi in una Bakery vicina e altre cose super americane comprate al supermercato.
Stessa cosa a cena. Compravamo quello che ci andava e lo mangiavamo nella nostra cucina.
No, non ho dovuto lavare mille piatti e padelle credetemi!
Spesso preparavo anche panini per il pranzo o per tutte le volte che eravamo in giro e avevamo degli attacchi di fame, ma zero voglia di cercare un posto per sederci a tavola.
Avere una casa è molto comodo anche per questo secondo me, specialmente con i bambini perchè puoi fargli mangiare anche cose un po’ più sane di quello che trovi in giro e a New York trovare un buon piatto di pasta al sugo o una fettina di carne semplici e non troppo conditi e non big size non è semplicissimo. Credetemi!
Mi spiace solo di non aver mangiato da Ellen’s Stardust Diner che è un posto molto carino a Broadway in cui i camerieri sono tutti aspiranti attori e ballerini e si esibiscono dal vivo e quando meno te lo aspetti per i clienti. Super divertente, ma purtroppo sempre pieno!
La nostra Bakery a Brooklyn – Sterling Place
Questo viaggio resterà per sempre nei nostri ricordi, ma credo e spero soprattutto in quelli di mio figlio, perchè è vero che quando fai le cose da piccolo poi non te le ricordi, ma ti resta comunque quella sensazione di aver fatto insieme ai tuoi genitori cose meravigliose.
Portate i bambini in viaggio con voi, quando sono piccoli con il passeggino e quando sono grandi in posti adatti a loro, ma portateli!
Non scegliete mete che sapete già non hanno nulla di interessante per loro, ci andrete per conto vostro quando vorrete fare una vacanza di coppia.
Per loro studiate sempre dei percorsi stimolanti, divertenti e nuovi.
Eh sì, si stancheranno, si lamenteranno, chiederanno di continuo “Quanto manca?” “Quando arriviamo?” “È Lontano?”, ma voi prendeteli per mano, guardateli negli occhi, sorridete con il vostro miglior sorriso e rispondete “Fidati di me!”
Se questo post vi è piaciuto e se credete vi sarà utile fatemelo sapere. Mi farà piacere!
Io intanto preparo anche un video-racconto perchè anche le immagini che ho raccolto devono parlare un po’.